The Marvels, recensione: un frenetico crossover tutto al femminile che fatica a bilanciare dramma e commedia
Leggi la recensione di “The Marvels”, il nuovo film di Marvel Studios con Brie Larson, Teyonah Parris, Iman Vellani e Samuel L. Jackson.
The Marvels ha debuttato nei cinema e purtroppo ha segnato l’apertura più bassa registrata di un film di Marvel Studios, confermando in qualche modo quella fase di stanchezza e calo dell’interesse da parte de fan per le produzioni Marvel di cui si sta discutendo. Magari la produzione in due anni (2021-2022) solo per la tv di ben otto serie televisive potrebbe aver creato un surplus di contenuti, sta di fatto che recentemente il CEO Bob Iger ha parlato di un cambio di rotta per lo studio che d’ora in poi punterà più sulla qualità che sulla quantità.
“The Marvels” arriva a fare un po’ di connessioni tra l’MCU e le serie televisive di Marvel Studios, infatti oltre ad essere il sequel di Captain Marvel del 2019 e il primo vero crossover della “Fase 5”. Il film combina i personaggi e le trame di un corposo numero di titoli dell’MCU che risalgono alla Infinity Saga: oltre al citato “Captain Marvel” con il ritorno di Brie Larson nei panni di Carol Danvers, ci sono “Endgame” dove ha debuttato Captain Marvel, la serie tv WandaVision dove Monica Rambeau ha acquisito i suoi poteri, Ms. Marvel altra serie tv che ha introdotto Kamhala Kahn e i braccialetti quantici (al centro della trama di “The Marvels”) e naturalmente la miniserie tv Secret Invasion, dove Nick Fury ha portato alla luce la silenziosa invasione della Terra, utilizzando i loro poteri mutaforma, di un manipolo di Skrulls ribelli portati sulla Terra da Fury e Captain Marvel.
Al timone della pellicola Nia DaCosta, che dopo il discreto reboot horror Candyman si cimenta con questa seconda pellicola dedicata alla supereroina Captain Marvel. Anche se il ruolo della Carol Danvers di Brie Larson resta centrale, in realtà questo è un film sul team “The Marvels” che coinvolge anche Monica Rambeau, una sorte di nipote acquisita di Carol Danvers nonché astronauta del S.A.B.E.R. (Strategic Aerospace Biophysical and Exolinguistic Response), sistema di difesa aerospaziale guidato da Nick Fury, e Kamhala Kahn / Ms. Marvel, la supereroina adolescente di Iman Vellani e fan a dir poco sfegatata di Captain Marvel.
La trama di “The Marvels” che include la guerra tra Kree e Skrulls e la devastazione del pianeta Hala avvenuta a seguito della distruzione dell’Intelligenza Suprema per mano di Captain Marvel, viene utilizzata al fine di umanizzare Carol Denvers rispetto alla potente e letale guerriera che abbiamo visto sul campo di battaglia contro Thanos. Un tentativo decisamente riuscito di renderla in qualche modo emotivamente vulnerabile, rivelandoci al contempo quale è il vero motivo, che non è quello fornito inizialmente da Nick Fury, sul perché Carol sia rimasta così tanto tempo lontana dalla Terra. La spiegazione scopriamo essere la sua paura del fallimento rispetto a ciò che è successo nella straziante guerra civile tra Kree e Skrulls, evento che ha portato il popolo Kree e la sua leader Dar-Benn (Zawe Ashton) a disprezzare Captain Marvel tal punto da definire la supereroina come “La Devastatrice”.
“The Marvels” ha sicuramente dalla sua una regia “ipercinetica” messa in campo da DaCosta, che non da un attimo di tregua allo spettatore. Tra improvvisi “switch” del trio di supereroine, anomalie spazio-temporali e scontri con i Kree, il film scorre liscio sui binari dell’azione a tutto tondo. Il problema sorge quando si passa, secondo noi con troppa nonchalance, da momenti adorabilmente imbarazzanti come quelli da fangirl di Kamala o quelli sul pianeta canterino/ballerino di Aladna, a momenti di pura catastrofe e disperazione, come la morte di migliaia di Skrulls su Tamax durante il “furto” dell’atmosfera da parte di Dar-Benn.
“The Marvels” nonostante queste evidenti difficoltà nel gestire le molte trame e il tono umoristico, resta un film nel complesso piacevole da guardare, che ha nel trio di supereroine protagoniste un solido punto di forza, con un surplus di merito che va all’adorabile Iman Vellani e alla sua Kamhala Kahn, che già avevamo apprezzato molto nella serie tv “Ms. Marvel”.